“Beati gli operatori di pace perchè saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9).
Accogliendo l’invito del nostro vescovo e guidati dal vangelo delle Beatitudini, nell’ora di adorazione eucaristica abbiamo chiesto al Signore di tenere accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con pazienza e perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca la Pace. Dio ci chiama a vivere da fratelli e ci dona la capacità di guardare con benevolenza i fratelli e le sorelle che incontriamo sul nostro cammino.
Sono risuonate le parole di papa Francesco che nel 7 ° capitolo di “Fratelli tutti” dice che la guerra non è “un fantasma del passato” ma “una minaccia costante” e rappresenta la “negazione di tutti i diritti”, “un fallimento della politica e dell’umanità”, “una vergognosa resa, una sconfitta contro le forze del male”.
La preghiera di adorazione è stata introdotta da una breve ma commovente tersimonianza di un giovane amico, in contatto con un sacerdote cattolico di rito bizantino che vive a Kiev. Alla domanda “di cosa avete bisogno?” la risposta è stata “nell’immediato ci serve una raffica di preghiere. Pregate per noi e per la pace”. Nei prossimi giorni ci siamo proposti di compiere anche gesti concreti per sostenere iniziative di solidarietà per i profughi e per chi resta operando per la pace.
San Giovanni (Castellamonte), 1° marzo 2022