Sabato 11 maggio presso l’Oratorio della Parrocchia del Sacro Cuore di Ivrea si è tenuta la giornata “Seguimi” con una festa conclusiva per l’itinerario bimensile in questo anno pastorale.
Il Progetto “Seguimi” rientra tra i percorsi formativi proposti dalla Pastorale Giovanile per gli adolescenti in base alle età differenti. A queste giornate bimensili, organizzate da Don Davide Rossetto, responsabile dell’Ufficio della Pastorale Giovanile, hanno partecipato i ragazzi delle Medie e dei primi anni delle Superiori di numerosi Oratori aderenti al Progetto. La giornata, preparata dai giovani della PG con alcuni educatori dei gruppi presenti, ha seguito il consueto svolgimento.
Al mattino dopo l’accoglienza dei gruppi si è riflettuto su un brano del Vangelo, in questa occasione quello del giovane ricco (Mt 19,16-22) attraverso una attività di gioco e la divisione in sottogruppi per la riflessione. Sono state condivise ricche riflessioni su diversi ambiti dell’esistenza dei ragazzi.
Dopo il pranzo conviviale e un tempo dedicato all’aggregazione e all’amicizia, allo “stare insieme” importante per i ragazzi, vi è stato un grande gioco strutturato per raggiungere delle finalità educative oltre che ludiche. I partecipanti dei gruppi dovevano sfidarsi realizzando una città ideale. Due video contrastanti, uno rappresentante una vita basata sul successo, il potere e il denaro, il consumismo e un altro di Pietro Laguardia, un ragazzo senese caduto nella “rete positiva” di don Alberto Ravagnani, espressione di valori e finalità esistenziali cristiane elevate offrivano ai ragazzi prospettive di vita completamente differenti per condurli a riflettere sulla loro idea della esistenza e su come vorrebbero fosse la loro vita.
I genitori dei ragazzi sono stati invitati in questa giornata a un incontro formativo tenutosi nel pomeriggio nel quale come educatori dei ragazzi abbiamo presentato con Don Davide i Progetti della Pastorale Giovanile che si stanno portando avanti nella Diocesi: il Progetto “Seguimi” e il Progetto “Un Oratorio: la risposta! Apriamo nuovi spazi per i nostri giovani”. Due progettazioni complementari per sostenere le Parrocchie nella creazione di “spazi” riservati ai giovani nelle realtà parrocchiali attraverso l’iniziativa di esperienze locali e momenti informativi e con una formazione bimensile parallela diocesana rivolta ai ragazzi differenziata per fasce di età. E’ stato, quindi, presentato il tempo dell’adolescenza dei ragazzi accompagnati, un tempo delicato di transizione o di rinascita, di ricerca dell’identità e del senso della vita, in cui è necessario porsi in ascolto e rispondere alle loro domande esistenziali alla luce del Vangelo per aiutarli a crescere globalmente, per orientarli in una visione della vita cristiana a scoprire il loro progetto di vita nel disegno di Dio. Il bisogno, dunque, di “accompagnarli” ad incontrare il Signore per dissetare la loro sete inconsapevole di Dio e di Assoluto, di amore. Il brano del Vangelo di Luca 2,40 ci dona la chiave antropologica di comprensione fondamentale pedagogica di come deve crescere anche spiritualmente l’essere umano attraverso la visione di Gesù che cresceva non solo in età, quindi, fisicamente o in sapienza intellettualmente ma nell’anima, la parte spirituale della persona, nella grazia di Dio, perché come afferma Aristotele principio di determinazione dell’essere umano. La necessità, pertanto, di superare un’idea ormai radicata di una catechesi determinante e inopinabile, ma finalizzata all’Iniziazione dei Sacramenti, per pensare e progettare un itinerario formativo dopo la Cresima come continuità naturale nel cammino di fede e di maturazione di ogni cristiano. E’ stato delineato in tal modo l’itinerario sviluppato quest’anno con i diversi argomenti affrontati con i ragazzi. Partendo dalla chiamata di Levi, ma dalla realtà dei giovani da ciò che significa “seguire” ed “essere seguiti” nel gergo comune all’importanza del “seguire Gesù” per trovare sé stessi e la propria vocazione o missione esistenziale come Matteo. Dall’esternare le proprie emozioni e rifletterle per lasciarsi accompagnare da figure di riferimento significative. I brani della “sequela” ci hanno accompagnati, prima la chiamata di Matteo poi quella della giovane ricco che non ha il coraggio di lasciare o donare le proprie ricchezze, di fare della propria vita un dono e, quindi, se ne va infelice, perché solo amando il prossimo troviamo la vera felicità. Tante rappresentazioni dei giovani della PG molto significative nei gesti e nelle parole per “dire il Vangelo” per “far riflettere sulla vita” come il sogno di Don Bosco a 9 anni e l’invito di Don Davide a coltivare sempre i propri sogni, a comprendere quello che il Signore ci chiede proprio attraverso quel sogno esistenziale che fa maturare dentro di noi. Tante riflessioni, tanti insegnamenti ed esperienze per crescere accompagnati dai giovani della PG che con il loro servizio, la loro passione per l’animare, il loro amore per Dio e per i più piccoli realmente “testimoniano” un incontro con Cristo nella loro vita divenendo modelli di valore importanti per i più piccoli.
Dopo una cena conviviale con i genitori provenienti da diverse Parrocchie abbiamo partecipato al musical “Il Risorto” rappresentato dalla Compagnia della Torre di Mathi, che ha saputo farci rivivere la morte e la risurrezione di Gesù ma, soprattutto, farci meditare sul nostro essere e vivere da cristiani alla luce delle parole e del comandamento dell’amore di Gesù Cristo.
Al centro delle giornate Seguimi e di ogni cammino formativo di accompagnamento la celebrazione dell’Eucaristia “sempre” perché la prima finalità è condurre all’incontro di comunione con Cristo e con il prossimo, secondo la visione educativa paradigmatica dei discepoli di Emmaus in cui il Maestro accompagna nella via, si prende cura, illuminando i dubbi e dando risposta alle domande alla luce della Sacra Scrittura per condurre a far riconoscere e far vivere l’esperienza dell’incontro con Dio nel Pane spezzato e nel volto del fratello.
Elsa