Da Ivrea a Roma in 3 anni dal 2022 al 2025.
Ecco il nostro DIARIO DI VIAGGIO…
Questi giorni hanno concluso un’estate ricca di esperienze, segnata sicuramente dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona e ancora prima dai campi estivi a Gressoney. Lunedì alcuni di noi saranno sui banchi a scuola, altri invece si troveranno di fronte ad esami universitari e altri ancora ricominceranno a lavorare…
L’improvvisa sveglia alle 6 segna la fine della notte e l’inizio della penultima giornata di cammino.
Alle 6:30, noi 15 pellegrini ci troviamo puntuali davanti alla porta dell’ostello, pronti (all’incirca) ad affrontare i 38 km tanto temuti.
Con quali interrogativi sei partito, pronto a vivere l’esperienza della GMG?… GMG?… GMG? Ancora con questa GMG? No, no, tranquilli! Non ci siamo sbagliati. Siamo sempre noi, pellegrini della Via Francigena, con il nostro diario di viaggio. Ma allora perché parlare di GMG? Innanzitutto, procediamo con ordine.
La sveglia, come di consueto in questi giorni di cammino, suona presto. Don Brent nell’omelia ci esorta a raggiungere il posto del cuore più distante dalla Parola del Signore.
Sveglia molto presto, alle 6, colazione in autogestone e si parte per quella che si prefigura come una delle tappe più lunghe della settimana.
Notte piuttosto freschina questa passata alla villa Madonna della Guardia, complici gli oltre 1000 m di altitudine. I più, ben avvolti nei sacchi a pelo, se ne sono accorti solo all’alba, con la sveglia assai mattiniera; Lorenzo, invece, ben prima: ha accolto Tommaso, che ci ha raggiunti da Strambino in macchina nelle ore piccole.
La nostra notte ai piedi dell’Appennino Parmigiano lascia il posto alla frescura del mattino. Alcuni di noi hanno dormito fuori in tenda, ma pieni di forza ci ritroviamo di nuovo insieme per la colazione, ultimo atto prima della partenza dall’ostello.
Il sole è già sorto e la luce filtra dalle persiane di villa Santa Maria, quando, alle 7.00 suona la sveglia e ad attenderci c’è un’abbondante colazione preparata dai volontari.
Le colline dominano il paesaggio emiliano. Erti sentieri e esili strade si arrampicano sui colli. Le nuvole assumono le forme più strane, mentre gli Appennini cominciano ad apparire sempre più vicini.
…Qui durante l’omelia condivisa sono risuonate in noi le parole del vangelo riportandoci ai ricordi della GMG:
“Curare lo spirito anche dove l’ambiente ci spinge a concentrarci sulle apparenze”, “uscire dalla nostra casa sicura per essere testimoni, come ci ha detto il Papa, delle nostre esperienze”