Brillare, ascoltare e non temere sono i tre verbi che Papa Francesco ha indicato a noi giovani nell’omelia della Messa di chiusura della XXXVII Giornata Modiale della Gioventù, svoltasi a Lisbona dall’1 al 6 agosto 2023, che ha visto la partecipazione di circa 1,5 milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo. La Giornata Modiale della Gioventù costituisce un pellegrinaggio nato per volontà di San Giovanni Paolo II, al fine di radunare i giovani credenti, condividere la fede e fare esperienza dell’universalità della Chiesa. L’articolo riporta una rilettura dell’esperienza e delle risonanze degli autori, che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona con il gruppo della Diocesi di Ivrea.
In viaggio dal Piemonte a Lisbona passando da Lourdes e Fatima
“Noi andremo alla GMG e dovremo andarci con la stessa fretta di Maria, per scoprire che ci sono tanti altri giovani che hanno bisogno di essere visti nel loro bisogno di cura, nelle loro necessità, facendoci uscire dai nostri gusci, ma soprattutto andremo a Lisbona in fretta per cogliere che Dio è all’opera in tanti giovani come noi, a cui continua a parlare e in cui continua ad avere una fiducia infinita.”
Con queste parole Monsignor Roberto Repole, Arcivescovo di Torino, in occasione della Festa dei Partenti per la GMG, tenutasi il 18 giugno scorso presso la Reggia di Venaria Reale, ha voluto salutare gli oltre 4300 giovani piemontesi e valdostani che hanno deciso di partire per la GMG di Lisbona. Dopo aver partecipato a numerosi incontri in preparazione al viaggio verso Lisbona, al fine di comprendere fino in fondo il vero significato di quell’esperienza, i giovani sono partiti verso il Portogallo per unirsi a 1,5 milioni di ragazzi provenienti da ogni parte del Mondo.
Alcuni giovani sono partiti il 24 luglio e hanno vissuto l’esperienza del “gemellaggio” in una Diocesi portoghese, dove hanno potuto incontrare nuove realtà e creare nuove amicizie; altri, invece, sono partiti all’alba del 29 luglio. Per entrambi i gruppi però sono state due le tappe fondamentali del viaggio verso Lisbona, legate alla figura di Maria: il santuario francese dedicato alla Madonna di Lourdes e a seguire il Santuario di Fatima in Portogallo. Il lungo viaggio in pullman in direzione Lourdes, che i giovani hanno dovuto affrontare, è stato il primo momento dove hanno potuto conoscersi, creare amicizie e rilassarsi, ascoltando musica o leggendo alcuni libri. Durante il viaggio alcuni ragazzi, responsabili dell’animazione spirituale e culturale dei gruppi, hanno intrattenuto i giovani sia con momenti di preghiera sia con momenti di svago e divertimento, che hanno permesso di alleggerire la durata del tragitto.
Il Santuario di Lourdes in Francia, divenuto meta oggigiorno di milioni di persone, è considerato uno dei luoghi sacri fondamentali della religione cristiana: qui, l’11 febbraio del 1858 nella grotta di Massabielle, Maria apparve ad una giovane pastorella di nome Bernadette Soubirous, che al tempo era appena quattordicenne. “La bella signora”, era così che Bernadette chiamava la Madonna, apparve più volte a questa giovane e durante la tredicesima apparizione, il 2 marzo, chiese alla fanciulla di far costruire una Chiesa proprio sopra quella grotta. Da allora il santuario di Lourdes è divenuto simbolo di accoglienza, preghiera, ospitalità ma soprattutto è la meta di moltissimi pellegrini non necessariamente malati ma desiderosi di ricercare consolazione e amore da parte di Maria.
I giovani piemontesi hanno partecipato alla celebrazione della Santa Messa sotto la grotta di Massabielle, hanno visitato l’imponente Basilica dell’Immacolata Concezione e sul calar della sera hanno partecipato alla celebre processione Aux Flambeaux.
La seconda tappa del viaggio è stata il Santuario di Fatima situato in Portogallo e in particolare nel comune di Ourém, a circa due ore da Lisbona. Il 13 maggio 1917 in questo luogo Maria apparve a tre giovani pastori, Lùcia dos Santos di 10 anni, Jacinta Marto di 7 anni e suo fratello Francisco Marto di 9 anni. Essi, mentre stavano pascolando il gregge, videro apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario. A partire da questi episodi nacque il Santuario, caratterizzato oggi dalla presenza della maestosa basilica di Nostra Signora del Rosario, realizzata in stile neobarocco, che sorge al centro di un enorme colonnato. Proprio davanti alla basilica i giovani piemontesi hanno partecipato all celebrazione della Santa Messa Internazionale e visitato alcuni simboli chiave del santuario, come la corona della Madonna di Fatima al cui interno è incastonato e custodito il proiettile che nel 1981 durante un attentato colpì Giovanni Paolo II.
Nel pomeriggio i gruppi piemontesi sono ripartiti con i rispettivi pullman per raggiungere la capitale portoghese e prepararsi a vivere i giorni più intensi della GMG. L’organizzazione aveva previsto che la maggior parte dei giovani del Piemonte fosse sistemata a Carnaxide, un piccolo comune a circa 11 Km dal centro di Lisbona, luogo in cui si sono tenute anche le catechesi dei vescovi del Piemonte. Qui alcuni hanno trovato alloggio in palestre, altri in scuole ed altri in numerose famiglie. In questo luogo ragazze e ragazzi si sono ritrovati a piccoli gruppi nei cortili delle palestre e delle scuole e hanno iniziato a cantare canzoni insieme, parlare, confrontarsi e discutere in un clima di amicizia e fraternità, che da sempre caratterizza l’esperienza della GMG.
Nei giorni successivi i giovani hanno partecipato a catechesi (chiamate incontri “rise up” (“alzati”)) tenute dai vescovi, hanno potuto visitare la città di Lisbona e partecipare agli incontri di preghiera con Papa Francesco.