Domani entreremo finalmente in San Pietro, dove si concluderà definitivamente il nostro cammino.
In realtà, oggi abbiamo riflettuto — grazie al Vangelo — che, più che una fine, sarà un vero e proprio nuovo inizio, seguendo l’invito di Gesù a diventare pescatori di uomini.
Appesantiti ma felici abbiamo poi raggiunto la nostra sistemazione per la notte presso l’ospitale “Nostra Signora del Sacro Cuore”,
dove abbiamo recitato con spirito comunitario la compieta, per poi augurarci una buona notte di sonno ristoratore, utile ad affrontare con gioia e determinazione quello che sarà il nostro l’ultimo giorno di cammino!
Arriviamo a Campagnano di Roma nel pomeriggio, divisi in piccoli gruppi a causa delle diverse andature. Dopo un veloce pranzo, veniamo accolti nell’oratorio parrocchiale di Campagnano da don Renzo che ci racconta brevemente di quanto sia bello fare del bene, infatti, offre alloggio gratuito nell’oratorio a chiunque ne abbia bisogno.
Abbiamo condiviso le nostre riflessioni e abbiamo ricordato che, dal primo settembre al 4 ottobre, inizia il Tempo del Creato, ossia un tempo di preghiera voluto dal Papa per celebrare e proteggere la bellezza della natura che ci circonda.
Solo tre tappe ci separano dalla tanto attesa scritta: “Roma” !
La sveglia delle 6:30 e la ricca colazione preparata dall’amorevole volontaria Ivana ci hanno fatto iniziare con il sorriso la giornata: è domenica.
Durante il cammino abbiamo meditato sul versetto dell’alleluia che precede il Vangelo del giorno: “come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”.
Dopo circa 15 km siamo arrivati a Viterbo e abbiamo celebrato la Messa. Ci siamo confrontati sulla meditazione del mattino, e ne è emerso che ciò che conta davvero è amarsi, indipendentemente da chi siamo.
Oggi (l’idea parte da ieri in realtà), percepiamo che il meteo ci suggerisce di partire più “scialli”. In pratica, spiegando meglio: sia il meteo, visto ieri, sia il tempo, visto oggi, ci suggeriscono che possiamo anche contemplare di non attenerci ai soldateschi ritmi dei giorni precedenti.
La nostra giornata è iniziata con la sveglia alle 5. Un’ora dopo ci siamo radunati e abbiamo recitato le lodi alla concattedrale del Santo Sepolcro, così denominata poiché nella cripta si trova una riproduzione esatta del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
La foschia avvolgeva le ultime colline toscane, mentre un numeroso gruppo di pellegrini iniziava a camminare alle prime luci dell’alba, da Radicofani verso Acquapendente. Siamo finalmente partiti per percorrere l’ultimo tratto di cammino che, dopo quattro anni, ci porterà a Roma.
Domenica 29 dicembre 2024
Apertura del Giubileo nelle Diocesi
Pellegrinaggio a piedi alla Cattedrale di Ivrea
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