GMG diocesana 2025 ad Argentera
In occasione della GMG diocesana, nella serata di sabato ci siamo ritrovati numerosi alla chiesa di Argentera per vivere insieme la Veglia, iniziata alle ore 21. Una celebrazione semplice e intensa, costruita alternando la lettura delle parole di Papa Leone XIV alle testimonianze di alcuni amici della Comunità Papa Giovanni XXIII e del Sermig. Una chiesa riempita da giovani e adulti provenienti da tante parrocchie, uniti dal desiderio di camminare insieme nella fede.
Il primo incontro è stato con Manuel e Zaccaria, che fanno parte della Comunità Papa Giovanni XXIII di Bosconero. Con grande sincerità hanno raccontato la loro storia e ciò che significa condividere la quotidianità all’interno della comunità. I loro insegnamenti sono stati semplici e profondi: apprezzare le piccole cose, non dare nulla per scontato, nemmeno un gesto gentile da parte di uno sconosciuto. Hanno parlato del valore della famiglia, che spesso dimentichiamo o trascuriamo; e Zaccaria, in particolare, ci ha invitati ad abbracciare le nostre mamme, ricordandoci del loro valore, poiché non tutti ne hanno la possibilità. Le loro parole ci hanno mostrato che la luce esiste sempre: bisogna soltanto imparare a cercarla.
La seconda testimonianza è stata quella di Daniele del Sermig, che ci ha aiutati a guardare la realtà con occhi nuovi. Attraverso il suo racconto ci ha mostrato che fare del bene è possibile, e che si può cominciare dalle cose più semplici, senza fermarci al male che a volte sembra avere la meglio. Ci ha parlato dei suoi impegni, delle attività in cui si spende ogni giorno, e del valore di un servizio fatto con umiltà e coraggio. Daniele si è rivelato, nuovamente, un vero esempio da seguire: ci ha ricordato che la paura nasce spesso da ciò che non conosciamo, e che solo provando, chiedendo aiuto e camminando insieme si può superarla.
Il terzo momento della serata è stato guidato dal nostro Vescovo Daniele, dopo la lettura di un brano dal primo Libro di Samuele. Ci ha lasciato quattro passaggi fondamentali per il nostro cammino spirituale: la vita di comunità, la Parola, la libertà con il Signore e il servizio ai poveri. Le sue parole sono state profonde e consolanti.
Ci ha ricordato che Dio non guarda solo i nostri fallimenti, ma il nostro desiderio di rialzarci. La preghiera, ha detto, “vale anche quando è urlata”, perché anche le lacrime possono diventare preghiera. Il nostro sguardo deve rimanere però fisso su Gesù, evitando di chiuderci nei sensi di colpa: Lui ha già la mano tesa verso di noi, e “guarda sempre al nostro cuore” (1Sam 16, 7).
La serata si è conclusa con un momento di fraternità con dei buonissimi dolci, tè caldo e tanti sorrisi condivisi. Un’occasione per ritrovarci, per scambiare qualche parola e per ricordarci che camminiamo insieme: con gli amici, con le famiglie, con le comunità di cui facciamo parte.
Siamo stati invitati a mettere in pratica ciò che abbiamo ascoltato: guardare il povero, il prossimo, ma anche chi ci sta accanto ogni giorno. Provare, senza paura, a fare il bene. Perché da soli non possiamo nulla, ma con Gesù, che ci ama attraverso gli altri, sì.
Marian Sallam








