La foschia avvolgeva le ultime colline toscane, mentre un numeroso gruppo di pellegrini iniziava a camminare alle prime luci dell’alba, da Radicofani verso Acquapendente. Siamo finalmente partiti per percorrere l’ultimo tratto di cammino che, dopo quattro anni, ci porterà a Roma.
Siamo scesi dal pullman a Radicofani alle 4:30 del mattino e, dopo aver recitato le lodi davanti alla Chiesa di San Pietro, ci siamo incamminati alla volta di Acquapendente.
Lungo il percorso abbiamo incontrato pochi paesini e poche persone, mentre non sono mancati gatti, pecore e cagnolini. Grazie alla nebbia, che ci riparava dal sole e ci teneva al fresco, in cinque orette abbiamo raggiunto la nostra destinazione, arrivando ad Acquapendente per le 11.
Subito siamo stati accolti presso l’oratorio di Santa Vittoria dalla signora Amalia, che molto gentilmente ci ha guidati nelle nostre camere. Dopo il meritato pranzo e un lungo momento di riposo, alcuni di noi hanno potuto gustare un delizioso gelato prima della celebrazione della Santa Messa presso la concattedrale del Santo Sepolcro.
Per una fortuita coincidenza, siamo capitati ad Acquapendente durante i giorni della festa patronale, in cui si ricorda Sant’Ermete. Alla celebrazione, infatti, hanno presenziato anche i Cavalieri di Sant’Ermete, facenti parte di un’associazione religiosa del paese. Durante l’omelia, don Enrico ci ha ricordato come la felicità sia ciò che muove le nostre scelte e, di conseguenza, i nostri passi lungo il nostro pellegrinaggio della vita; l’importante, però, è essere pellegrini e non vagabondi, affinché il cammino e la stanchezza non siano sforzi vani, ma mirati al raggiungimento della meta, che solo camminando con Gesù è pienamente raggiungibile.
Infine, abbiamo concluso la giornata con un’abbondante cena e la compieta, pronti per percorrere gli ultimi chilometri che ormai ci separano dalla Città Eterna.
Acquapendente, 27 agosto 2025


