GiPìRUN – Un riassunto della giornata
Sicuramente tutti i lettori di questo articolo conoscono bene il detto che recita: l’unione fa la forza.
Un esempio concreto di questa bella affermazione è stata la corsa a staffetta non competitiva che si è svolta sabato 27 luglio per ricordare i 100 anni dalla nascita e gli 80 anni dalla morte di Gino Pistoni.
L’idea di coinvolgere la pastorale giovanile e familiare in questa iniziativa è stata del Responsabile don Davide Rossetto che, con idee luminose e il sorriso sulle labbra, riesce sempre a raccogliere consensi, partecipazione e supporto.
Gino Pistoni è nato nel 1924 e morto a soli vent’anni nel 1944. La sua forza è stata quella di credere fermamente nel Vangelo, anche in punto di morte.
Durante la Seconda guerra mondiale, nella bassa valle del Lys a Tour d’Hereraz, mentre stava soccorrendo un soldato nemico ferito, è stato a sua volta colpito a morte e sul sacchetto del pane ha scritto con il suo sangue che fuoriusciva dalla ferita letale, queste parole: Offro la mia vita per l’Azione Cattolica e l’Italia. Viva Cristo Re.
A Lui è intitolata la Casa Alpina della diocesi di Ivrea situata a Gressoney Saint Jean.
Come ricordare quindi la sua doppia ricorrenza dalla nascita e dalla morte in un modo coinvolgente e sicuramente accattivante?
Con una corsa a staffetta che simbolicamente è partita dalla Cattedrale di Ivrea e mano dopo mano, passo dopo passo, ha portato la fiaccola della Vita fino a Gressoney.
Una settantina di corridori, infatti, si è resa disponibile con entusiasmo e spirito di fratellanza a partecipare a questa prima GiPìRun. Dal più giovane Francesco di soli sei anni al più maturo fra Beppe, formatore settantaseienne della cooperativa sociale “Coompany 2” che gestisce la casa alpina di Gressoney, hanno portato in alto la fiaccola con orgoglio e gioia nel cuore.
La giornata è iniziata alle 9 nella Cattedrale a Ivrea con la preghiera delle Lodi e con l’accensione della fiaccola gentilmente prestata dal comitato Piemonte delle Special Olympics.
Dopodiché grazie ad una accurata e sicura organizzazione, ogni corridore ha iniziato a raggiungere la propria postazione lungo la Strada Statale 26 in direzione valle d’Aosta, pronti a partecipare attivamente alla staffetta.
Ogni tedoforo ha percorso 500 metri e consegnato la fiaccola al corridore successivo che così è stata fisicamente portata fino a quota 1385 m, dopo aver percorso 45 km.
I corridori sono stati scortati da capaci volontari che, con alcune moto, hanno accompagnato fianco a fianco i corridori facendo defluire in modo sicuro e controllato il traffico stradale. Nel tratto di strada piemontese, inoltre, anche una pattuglia dei Carabinieri si è resa disponibile a scortare il gruppo, segno di attenzione e partecipazione attiva a questo tipo di manifestazioni benefiche.
Se da un lato un gruppo di volontari ha fatto da autisti per trasportare nei punti prefissati i corridori, dall’altro lo staff PGMedia, tramite un trasmettitore GPS, ha reso disponibile in tempo reale la posizione della fiaccola.
Inoltre, dopo la pausa pranzo effettuata in località Tour d’Hereraz e la visita al cippo, luogo dove è morto Gino Pistoni, è stata effettuata una diretta live con tanto di interviste, riprese in diretta della staffetta, servizi preregistrati, notizie su Gino Pistoni e tanto altro ancora.
Davanti ai corridori, infatti, una e-bike li riprendeva offrendo la possibilità anche a distanza di seguire in tempo reale l’evento. La lunga diretta è disponibile sui canali social di @pgivrea e su https://www.youtube.com/watch?v=VpeELXBRXho
La ciliegina sulla torta è stata la decisione di ritrovarsi tutti assieme a percorrere gli ultimi 500 metri prima di arrivare alla Casa Alpina.
Grazie alla t-shirt ufficiale che ogni corridore indossava, una macchia di colore giallo fluo, ha percorso l’ultimo tratto di strada, accompagnando la fiaccola con il canto fino alla Cappella della GiPì.
La fiamma, accesa in cattedrale al mattino, quindi, è stata passata ai bracieri predisposti fuori dalla Cappella che hanno continuato a bruciare per tutta la durata della Santa Messa celebrata alle ore 18.
Durante questa omelia è stato toccante vedere aperta la reliquia originale contenente il sacchetto del pane con le parole scritte da Gino Pistoni in punto di morte.
Il Vescovo Edoardo, impossibilitato a partecipare, ha comunque voluto scrivere un’omelia per questa Santa Messa in cui ha ricordato quanto sia importante parlare “a” Gino Pistoni e non solo “di” Gino Pistoni.
Il cambio di preposizione, anche se grammaticalmente può apparire ininfluente, da un punto di vista più astratto e intimo, non lo è affatto.
La lunga giornata di festa è proseguita con la cena, a cui hanno partecipato più di centodieci persone, e alle ore 22 con un grande falò, anche in questo caso acceso direttamente con il fuoco del braciere.
Attorno al fuoco grandi e piccoli hanno intonato canti e preghiere, concludendo poi la giornata con un momento di raccoglimento in Cappella e la recita della Compieta davanti alla teca ben illuminata nella notte.
Come ha detto il piccolo Francesco, intervistato subito dopo l’arrivo alla casa Alpina Gino Pistoni, è stata una giornata molto faticosa, ma è stata bella perché eravamo assieme ai nostri amici.
Anche don Davide non è da meno in quanto belle parole dette con il cuore: “Carissimi, grazie di cuore davvero a tutti quanti! Con una lettura attualizzata del vangelo di questa domenica possiamo dire di aver fatto anche noi esperienza concreta del miracolo della moltiplicazione dei pani dei pesci. Basta davvero poco, tutto il resto lo fa Lui, sempre! Dio vi benedica a presto!”
Grazie don Davide per questa giornata e grazie a tutti gli organizzatori e volontari che si sono resi disponibili e hanno creduto in questa iniziativa, che sicuramente ha portato e porterà buoni frutti materiali e spirituali con l’intercessione di Gino Pistoni.
Paolo Bertotti